Medical drama: dagli anni 60′ a oggi

Maggio 20, 2008 at 11:27 am (In generale) (, )

Dr. Kildare

Medical Drama: così vengono etichettate tutte quelle serie televisive in cui gli eventi si svolgono all’interno di un ospedale. I protagonisti sono spesso dei bei rubacuori pronti a trasformarsi in eroi nel momento dell’azione. Oppure personaggi burberi e spietati, che di medicina ne sanno più di tutti quanti e sono in grado di formulare le diagnosi più bizzarre, salvando continuamente le vite dei pazienti. Alla fine degli anni ’90, il Dr.Doug Ross  (ER) era l’eroe medico per antonomasia, ci sono voluti quasi dieci anni prima che questa icona venisse affiancata da quelle del Dr.House e del Dottor Shepherd di “Grey’s Anatomy”.

In principio, però, era il “Dr.Kildare”: ad oggi il padre di tutte le serie ospedaliere, andato in onda per cinque stagioni dal 1961 al 1966 ed interpretato dal grande Richard Chamberlain. Il successo di quello show fu il punto di partenza per una nuova ondata di serie televisive in cui gli eroi erano proprio i medici. D’un tratto divenne un vero fenomeno che si diffuse dagli Usa alla Gran Bretagna e fino all’Australia: dal “General Hospital” (1963) a “The Doctors” (Inghilterra, 1969), fino a “Marcus Welby, MD” (1969). Si trattava soprattutto di storie a sfondo drammatico. Nel 1972, però, ci pensò “M*A*S*H*” ad introdurre un tipo di commedia nera: i protagonisti erano i membri dello staff medico dell’esercito americano durante la guerra di Corea. Attraverso l’ironia riuscivano a trovare un modo per tollerare il dramma intorno a loro. La serie andò in onda per ben 11 anni con più di 250 episodi da 25 minuti ciascuno.

Sempre tra i cavalli di battaglia americani degli anni ’70, ricordiamo il buon vecchio “Quincy” (1976-1983), un coroner che investigava su apparenti morti accidentali che spesso si rivelavano essere veri e propri omicidi.  Negli anni  ’80 uno dei più importanti medical è stato “St.Elsewhere” (1982-1988) che raccontava la vita ed il lavoro dei dottori del St. Eligius Hospital di Boston. Poi venne “Chicago Hope” (1994-2000), serie che si focalizzava soprattutto su dottori alle prese con casi complessi che sfociavano nel melodramma.

Oggi sono tanti i dottori che riempiono lo schermo. La scelta è ampia, potete essere fan del geniale diagnosta Gregory House (2004) e dei componenti del suo team che lui tratta come scolaretti: House si occupa di un solo caso alla settimana, ma è sempre quello più difficile. Se preferite, potete passare le vostre serate in compagnia dei due esperti a di chirurgia estetica di “Nip/Tuck” (2003), personaggi alle prese con un lavoro di successo e con storie di vita bizzarra. Altre volte perfino la psicologia ha provato ad attirare gli spettatori (ci riferiamo allo sfortunato “Huff”, insuccesso cancellato dopo sole due stagioni nel 2004). Se invece volete farvi due risate, “Scrubs” (2001) è ancora la serie che fa per voi.

Il più grande di tutti rimane certamente “E.R.” (1994), che chiuderà presto i battenti con la quindicesima stagione. A quanto pare i realizzatori le stanno provando tutte pur di far tornare l’amato dottor Ross (il personaggio che ha fatto la fortuna di George Clooney), ma la partecipazione dell’attore rimane ancora incerta.  “Grey’s Anatomy” (2005) è invece giunto alla quarta stagione, ma sembra già manifestare qualche segno di squilibrio. Dopo il discusso licenziamento dell’attore Isaiah Washington, uno dei veterani dello show, adesso ci si chiede anche se Patrick Dempsey (il Dr.Sheperd in persona) deciderà di rimanere nello show o continuare a lavorare sul grande schermo.

E in Italia? Vi starete chiedendo… be’ a casa nostra non sono poi così tanti i medical drama. Ce li ricordiamo negli anni ’90 sottoforma di miniserie in una manciata di puntate, è il caso dell’agrodolce “Pronto Soccorso (1990), interpretato da Ferruccio e Claudio Amendola; ma anche “Amico Mio” (1993), otto episodi con Massimo Dapporto nei panni del pediatra Paolo Magri. Benché non sia ambientato tanto all’interno di un ospedale occorre citare “Un medico in famiglia”, serie nata da un format spagnolo nel 1998 ed attualmente in onda in Italia.

Oggi, la serie che più si avvicina ai formati americani è “Medicina Generale”, storia corale ambientata in un ospedale di Roma ed interpretata tra gli altri anche da Nicole Grimaudo, Roberto Citran ed Antonello Fassari. La prima stagione della serie è andata in onda lo scorso anno sulle reti Rai; al momento la seconda stagione è in fase di riprese.

4 commenti

  1. palins said,

    Miiiiii, Anto…che foto inquietante! Sembriamo noi dopo una notte in giro per Pesaro… 😉

  2. clau87 said,

    a me danno molto di film horror…quindi concordo con palins:)

  3. Mario said,

    Qualcuno ricorda quel telefilm di ambientazione ospedaliera, trasmesso la domenica pomeriggio di un’estate di metà anni 80, le cui protagoniste erano procaci infermiere? Come si intitolava?

  4. cri said,

    a metà ’80 nn c’ ero, ma adoro i medical drama: nn potrei vivere snz!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!li vedo ttt………………………………………(anke replike e cs ke c’ entrano poco, cm “inseparabili”

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